Art 659 cp e vicini di casa rumorosi
Tra le numerose cause di litigi nell'ambito della vita condominiale un ruolo chiave lo rivestono i vicini di casa rumorosi.Le fonti di questi rumori nella quotidianità possono essere le più svariate, come ad es. il volume alto di elettrodomestici o impianti (televisori, radio, cellulari), l'abbaiare dei cani, toni di voce alta dei condòmini, vicini di casa rumorosi etc.
E' concesso far rumore in condominio durante la giornata?
Il regolamento condominiale prevede una serie di regole da rispettare per la normale e civile convivenza tra i condòmini dello stesso stabile. In particolare stabilisce gli orari in cui è possibile far rumore e quelli in cui è obbligatorio rispettare il silenzio. Le fasce orarie non sono fisse, vengono stabilite condominio per condominio, ma di norma il regolamento concede i rumori nelle fasce che riguardano la mattina (8-13) e il pomeriggio (16-21), lasciando libero il resto della giornata.
Quando un rumore può definirsi "molesto"?
Quando far scattare l'allarme? Per rispondere esaustivamente a questa domanda conviene rifarsi all'art 659 cp (Disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone) del codice penale, il cui primo comma cita:
Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino ad euro 309
Ricorrere al codice penale però richiede una serie di considerazioni, che vanno verificate:
- affinché l'art. 659 cp trovi applicazione, è necessario fornire prova del superamento dei limiti della normale tollerabilità di emissioni sonore;
- sempre secondo art. 659 cp le emissioni moleste devono essere percepite e ritenute fastidiose da un certo numero di condomini e non solo dal condomino che vive nell'appartamento adiacente a quello da cui provengono i rumori molesti. Solo nel primo caso, infatti, ad essere lesa è la pubblica tranquillità e il reato si configura come penale; nel secondo, invece, potrebbe trattarsi di un illecito civile.
Riassumendo quindi, in caso di vicini di casa rumorosi, i rumori per essere definiti "molesti" devono comportare un disturbo di una cerchia "indeterminata" di persone e provocare una lesione o un pericolo per la pubblica tranquillità.
Per valutare la tollerabilità del rumore molesto ci si riferisce a parametri sulla sensibilità media delle persone in un determinato ambiente; per l'art. 659 cp, è irrilevante l'eventuale assuefazione da parte di altre persone che non abbiano considerato molesti i rumori e non è ritenuto necessario il ricorrere ad una perizia fonometrica, purché il giudice – basandosi su altri elementi probatori – si sia convinto esplicitamente del superamento dei limiti tollerabili.
La durata del rumore non sempre ha rilevanza, poiché può essere ritenuto potenzialmente dannoso anche un rumore breve, forte e improvviso.
In caso di vicini di casa rumorosi, il reato non si configura nel caso in cui i rumori arrechino disturbo solo agli occupanti di un appartamento nei quali i rumori sono percepiti mentre gli altri inquilini non li percepiscono. In questo caso si parla di "illecito civile" ed è fonte di risarcimento danni, ma non costituisce violazione penalmente sanzionabile.
L'art. 659 cp dichiara che il reato di disturbo è punibile con l'arresto fino a tre mesi o una multa fino a 309 €.
Come agire nel caso di rumori molesti?
Secondo l'art. 659 cp il condomino che "subisce" rumori molesti è tutelato dalla legge e può procedere in via preliminare contattando l'amministratore o perseguire direttamente le vie legali.
Abbiamo dettagliato il problema di cosa fare nel caso di rumori molesti nell'articolo Rumori molesti in condominio, cosa fare.